Gli sciacqui orali con clorexidina riducono in modo significativo l’incidenza di infezioni ospedaliere e di polmoniti post-operatorie nei pazienti sottoposti a chirurgia cardiaca elettiva. Sono le conclusioni di una revisione sistematica della letteratura con successiva metanalisi condotta da ricercatori di diversi centri ospedalieri inglesi, che consigliano di ricorrere a questa procedura, semplice ed economica, anche nei pazienti sottoposti a chirurgia elettiva non cardiaca, anche se in proposito non esistono ancora studi randomizzati controllati. Ogni anno, nel mondo, si fanno veramente tanti interventi di chirurgia maggiore: la stima è di 234 milioni. E le infezioni ospedaliere, specialmente la polmonite post-operatoria, sono comuni dopo questi interventi. Ad esempio, dopo un intervento di chirurgia maggiore addominale elettiva, i casi di polmonite si verificano con una frequenza dalle sei alle nove volte maggiore rispetto alla norma, comportano un costo di oltre 30mila dollari per ogni paziente e una significativa riduzione della sopravvivenza nei cinque anni successivi alla chirurgia; inoltre, in coloro che sopravvivono, le pur limitate evidenze suggeriscono un generale peggioramento della qualità di vita. Una delle cause principali della polmonite post-operatoria è l’aspirazione delle secrezioni orali e faringee al momento dell’intubazione; nei pazienti con oltre una settimana di ventilazione meccanica la polmonite è frequente: il rischio è stato stimato al 3% al giorno nei primi 5 giorni di ventilazione meccanica, del 2% fino al decimo giorno e quindi dell 1%. Gli antisettici orali come lo iodopovidone o la clorexidina gluconato si sono mostrati in grado di ridurre la carica batterica in questi pazienti. Quest’ultima, in particolare, è un antimicrobico ad ampio spettro e ad azione molto rapida, efficace contro i batteri anaerobi gram-positivi e gram-negativi e anche contro i miceti: ampiamente usata in odontoiatria, si ritaglierà probabilmente un ruolo importante in chirurgia. La revisione sistematica inglese ha permesso di identificare quattro studi, tre randomizzati controllati e uno quasi sperimentale, con 2.265 pazienti sottoposti a chirurgia cardiaca elettiva, 1093 dei quali (48%) sono stati trattati con sciacqui di clorexidina prima e dopo l’intervento. In questi pazienti, i casi di polmonite post-operatoria si sono pressoché dimezzati, passando dal 10,4% al 5,3% e anche le infezioni ospedaliere complessive sono scese dal 31,3% al 20,2%. L’unico effetto avverso riportato è ben noto a chi conosce la clorexidina: una temporanea alterazione del colore dei denti, registrato in un caso ogni cinquecento.
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