Tutti i quesiti sulla sicurezza dalle infezioni in studio

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In passato, era possibile contrarre infezioni a causa di carenze nella sterilizzazione.

Che cosa è cambiato oggi?

Il rischio di contrarre infezioni dal dentista è ancora oggi un rischio teoricamente possibile, anche se ormai la maggioranza degli studi dentistici applica protocolli di sterilizzazione.
Diverse ricerche italiane ed internazionali dimostrano che quando ci sottoponiamo alle cure odontoiatriche, dobbiamo essere consapevoli che, sia pur molto raramente, possiamo correre il rischio di essere infettati da attrezzature o strumenti con i quali veniamo in contatto. Lo studio dentistico è ormai percepito dall’odontoiatra come una vera e propria “sala operatoria”, perciò gli interventi che in esso si compiono sono generalmente garantiti da protocolli di disinfezione e di sterilizzazione adeguati. Per preservare la sicurezza dei pazienti, l’odontoiatra deve porre molta attenzione nell’adottare procedure adeguate per il trattamento dei suoi strumenti, attraverso l’utilizzo di apparecchiature per la sterilizzazione. Oggi queste macchine hanno raggiunto un grado di tecnologia e affidabilità molto elevato, soprattutto in Italia.
In che cosa consiste il processo di sterilizzazione?
Quando si parla di procedure per una corretta sterilizzazione non si deve pensare a dispostivi complicati: si tratta semplicemente di effettuare pochi passaggi ben definiti per trattare uno strumento dopo che questo è stato impiegato nella bocca del paziente. Nella pratica, lo strumento deve essere adeguatamente lavato, immerso in un liquido disinfettante per un determinato periodo di tempo, successivamente asciugato e quindi imbustato, ovvero confezionato in un sacchetto di carta (carta medicale con proprietà speciali ben definite) e plastica.
Successivamente, la busta con lo strumento all’interno viene inserito in un’apparecchiatura, l’autoclave o sterilizzatrice a vapore, e viene sottoposto ad un processo di sterilizzazione, al termine del quale viene accuratamente asciugato.
A questo punto è pronto per la conservazione e quando verrà utilizzato su un nuovo paziente sarà sicuramente uno strumento sterile.

Qual è il vantaggio effettivo di queste sterilizzatrici a vapore e come funzionano?
La moderna tecnologia ha sviluppato macchine molto complesse denominate sterilizzatrici a vapore. Sono macchinari da tavolo, dalla forma leggermente più piccola di quella di una lavastoviglie con all’interno una camera di sterilizzazione paragonabile al cestello di una lavatrice. In questa camera vengono introdotti gli strumenti appositamente confezionati e si effettua un ciclo di sterilizzazione che prevede alcune fasi specifiche: la fase di creazione del vuoto (per togliere eventuali bolle d’aria), la fase di sterilizzazione vera e propria e la fase di asciugatura. Questo processo di sterilizzazione si basa sull’effetto combinato della temperatura, della pressione e del vapore. Avviene con costi d’impianto relativamente bassi, in un ambiente pulito e senza immissioni di elementi nocivi, in quanto il vapore genera energia pulita per eccellenza.
Tutti i dentisti sono tenuti ad usare l’autoclave?
Come possono i pazienti verificare il livello di sicurezza dello studio del proprio odontoiatra?
Al giorno d’oggi un professionista aggiornato e competente in genere utilizza uno sterilizzatore a vapore e adotta procedure di lavaggio e disinfezione degli strumenti che devono essere accuratamente revisionate e rispettate quotidianamente. Nel momento in cui ci sediamo sulla poltrona e stiamo cominciando la seduta è sufficiente osservare se gli strumenti sono confezionati nelle buste trasparenti e se queste confezioni vengono aperte dall’odontoiatra o dai suoi collaboratori in nostra presenza. Se ciò avviene, significa che lo strumento si trova in condizioni di sterilità.
La responsabilità del paziente
Particolare importanza nella prevenzione, riveste la raccolta e l’aggiornamento periodico dei dati anamnestici del paziente da parte dell’odontoiatra curante. Il paziente per la sua sicurezza, per quella degli altri pazienti e del personale sanitario, è tenuto a compilare con attenzione la scheda anamnestica comunicando tutti i dati relativi a malattie e allergie di cui ha sofferto, anche in tempi passati.
Tutti questi dati “sensibili” saranno conservati e tutelati dall’odontoiatra secondo le vigenti leggi sulla privacy, ma serviranno per offrire al paziente il miglior trattamento possibile e contenere i rischi di infezioni.

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