Solo di recente si è compreso il motivo per il quale l’acido ialuronico presenterebbe questa elevata affinità. Questo polimero è infatti in grado di legarsi a particolari stmtture presenti nella membrana cellulare, quali una proteina glicosilata denominata CD44. Le cellule della
mucosa orale, poiché altamente vascolarizzate, sono particolarmente ricche di CD44. Inoltre, l’acido ialuronico sembra essere un componente importante della saliva, soprattutto per la sua funzione di protezione della mucosa orale. La concentrazione di acido ialuronico può arrivare sino ai 500 ng/mL. Nei soggetti con xerostomia e lesioni mucose i livelli di acido ialuronico risultano significativamente più bassi rispetto ai soggetti normali. La formulazione peculiare del collutorio in esame lo rende pertanto un prodotto
interessante per le applicazioni in ambito stomatologico, laddove si voglia esercitare una rapida e mirata azione antibatterica.
Scopo dello studio
Lo scopo dello studio è stato quello di determinare l’efficacia di un collutorio a base di perossido di idrogeno e acido ialuronico attraverso misurazioni della carica batterica totale del cavo orale, tramite risciacqui con soluzione fisiologica sterile effettuati in 4 tempi differenti: immediatamente prima dell’uso del prodotto; immediatamente dopo l’uso del prodotto; dopo mezz’ora dall’uso del prodotto; dopo un’ora dall’uso del prodotto.
- Materiali e metodi
Lo studio, poiché coinvolgeva esseri umani, ha ottenuto l’approvazione del comitato etico locale.
Soggetti arruolati
Hanno partecipato allo studio 40 soggetti volontari che, invitati con lettera, hanno fornito il loro consenso informato per iscritto. In particolare, non dovevano essere presenti patologie del cavo orale o patologie sistemiche in grado di interferire con le misurazioni oggetto dello studio. Dei partecipanti, 30 hanno utilizzato il collutorio in esame (Aftox®, Drexpharma) secondo le specifiche indicazioni d’uso riportate nel foglietto illustrativo (uso del prodotto non diluito, 10 mL per 15-20 secondi, senza risciacquare il cavo orale dopo l’uso). Altri 10 soggetti volontari sani hanno rappresentato il gruppo di controllo (senza utilizzo del collutorio in esame). Durante la durata
della sperimentazione, a 20 soggetti che hanno assunto il collutorio in esame è stato richiesto di non assumere cibo né fumare. A 10 soggetti, invece, durante la sperimentazione veniva permesso di mangiare o fumare.
Lo schema dello studio prevedeva la seguente tempistica:
- T0: sciacquo con 10 mL di soluzione fisiologica sterile;
- Tl: sciacquo con il collutorio in esame, 10 mL per 15 secondi (oppure con soluzione fisiologica nel gruppo di controllo);
- T2: sciacquo con 10 mL di soluzione fisiologica (dopo 30 minuti da Tl);
- T3: sciacquo con 10 mL di soluzione fisiologica (dopo 60 minuti da Tl).
Metodi
Sono stati raccolti 30 campioni di soluzione fisiologica. I campioni sono stati raccolti in contenitori sterili monouso trattati asetticamente (fornitura da parte del personale di laboratorio, manipolazione con apertura e chiusura) e conservati a 4 °C fino al trattamento e alla semina presso il laboratorio di Microbiologia Ambientale dell’Istituto di Igiene. La semina è avvenuta, previa diluizione di ciascun campione
fino a IO-7, tramite filtrazione su Standard Piate Count Agar Oxoid (SPC) di filtro in acetato di cellulosa Sartorius con porosità di 0,2 pm, atta a trattenere gli schizomiceti presenti nel campione sottoposto a filtrazione. L’incubazione dei campioni è avvenuta a 37 °C per 48 ore. La lettura è avvenuta tramite l’ausilio di contacolonie automatico. Il risultato, espresso in termini di Unità Formanti Colonia di schizomiceti mesofili per mL (CFU/mL) di campione, deriva dalla media dei valori riscontrati in ciascuna diluizione.
La significatività dei risultati ottenuti in questi 30 soggetti è stata valutata applicando il t test per dati appaiati.
Sono state altresì effettuate ulteriori determinazioni su 10 controlli che non hanno usato il collutorio in esame, in tre tempi differenti: T0, alle ore 9,30; Tl, dopo 30 minuti (ore 10,00); infine T2, dopo 60 minuti (ore 10,30).
Gli autori dichiarano che lo studio presentato è stato realizzato in accordo con gli standard etici stabiliti nella Dichiarazione di Helsinki, e che il consenso informato è stato ottenuto da tutti i partecipanti prima del loro arruolamento allo studio.
Risultati
Nei soggetti che hanno utilizzato il collutorio in esame si osserva una significativa riduzione delle CFU al tempo TI (immediatamente dopo l’utilizzo del collutorio) (p < 0,001). Ai tempi T2 e T3 si osserva un progressivo aumento del valore delle CFU che risulta essere in T2 ancora significativamente inferiore rispetto ai valori basali mentre, al tempo T3, la riduzione del valore delle CFU rispetto ai valori basali non risulta essere statisticamente significativa. In particolare, la carica batterica si riduce subito dopo l’applicazione del collutorio da un valore medio di 8 x IO7 al basale a un valore di 2 x IO6, che rappresenta una riduzione di circa il 97%. Non si sono osservate importanti differenze nell’effetto del collutorio in esame nei soggetti ai quali era stato proibito mangiare e fumare per il periodo della sperimentazione. La fig. 1 mostra l’andamento del valore delle CFU ai diversi tempi di rilevazione. L’andamento della carica batterica nei soggetti di controllo ai diversi tempI. A differenza del gruppo che ha eseguito il ri- sciacquo con il collutorio in esame, nel gruppo di controllo non è possibile rilevare importanti ed evidenti riduzioni della conta di CFU/mL al tempo Tl.
- Discussione
I risultati del nostro studio dimostrano che il collutorio in esame determina rapidamente un abbattimento della carica batterica del cavo orale statisticamente significativo (-97 % circa).
I valori medi della carica batterica del cavo orale tendono a rialzarsi dopo 30 e 60 minuti dal
l’applicazione del collutorio in esame per 13 secondi. I risultati descrittivi dello studio non mostrano importanti differenze, nella capacità di abbattere i valori di carica batterica del cavo orale da parte del collutorio in esame, tra i soggetti che dopo applicazione del collutorio hanno assunto cibo o fumato e i soggetti ai quali invece è stato indicato di non mangiare e fumare negli intervalli di tempo tra le determinazioni.
- Conclusioni
I risultati del nostro studio hanno evidenziato che la particolare e peculiare formulazione del collutorio in esame lo rende un prodotto adatto per svolgere una rapida azione antibatterica in particolari situazioni stomatologiche. Ulteriori considerazioni potrebbero essere effettuate con studi di tipo qualitativo, per valutare l’andamento di specifici microrganismi indicatori o patogeni del cavo orale, in considerazione della rapidità con cui si ottiene l’abbattimento della carica batterica e la significatività dello stesso che, al momento, sembra essere il pregio principale del prodotto analizzato.